Come cambia il clima nel 2050 secondo Nornickel

di Giorgia Tizzoni 1 visite

Le industrie tradizionali continueranno a svolgere un ruolo importante fino al 2050 insieme all'espansione dell'economia verde, come ipotizza il minerario russo diversificato Nornickel nel suo scenario di riferimento per l'economia globale e il cambiamento climatico per il periodo.

Il dibattito sull'equilibrio tra crescita economica e risposta ai cambiamenti climatici è stato intenso negli ultimi anni, con gli analisti che hanno cercato di valutare l'impatto del riscaldamento globale e della trasformazione energetica sull'economia e sull'ambiente. Tuttavia, analisti del calibro di McKinsey o Swiss Re ritengono che il raggiungimento dell'obiettivo dell'Accordo di Parigi di mantenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali sia uno scenario improbabile e troppo ottimistico.

Nornickel ha presentato i suoi tre scenari per il periodo durante la 27a Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici in Egitto. Lo scenario di base, denominato Sustainable Palladium, implica che le attuali tendenze sociali, economiche e tecnologiche si manterranno e che i veicoli con motori a combustione interna manterranno un'ampia quota di mercato, sostenendo così una domanda costante di palladio - il principale produttore di reddito dell'azienda - nel lungo termine.

Lo scenario più "verde", denominato "Trasformazione rapida", ipotizza il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi, mentre lo scenario "Crescita globale" vede il generale fallimento degli sforzi per contenere il cambiamento climatico, con un'ulteriore crescita economica sostenuta dagli idrocarburi, soprattutto nelle economie in via di sviluppo.

"L'agenda del cambiamento climatico rimane molto importante per noi", ha dichiarato Vladimir Zhukov, vicepresidente di Nornickel per le relazioni con gli investitori e lo sviluppo sostenibile. "Utilizzare gli scenari climatici e sociali ed economici a lungo termine per l'economia globale è fondamentale per adattarsi ai rischi fisici del cambiamento climatico, nonché ai rischi associati alla transizione energetica globale".

Gli scenari di Nornickel fanno eco a quelli della major petrolifera russa Lukoil nelsuo outlook per il 2050, che ha anche descritto tre possibili traiettorie di consumo delle principali fonti energetiche, a seconda dell'intensità della regolamentazione climatica e del grado di coordinamento internazionale per ridurre le emissioni di gas serra.

Nell'autunno dello scorso anno, l'ONU ha presentato il suo rapporto sulle prospettive climatiche ed energetiche fino al 2050, che offriva due futuri contrastanti invece di una via di mezzo: uno di rottura e di crisi perpetua, e un altro in cui c'è una svolta, verso un futuro più verde e sicuro. Tuttavia, nell'ottobre di quest'anno, il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente ha ammesso che oggi "non esiste un percorso credibile per raggiungere 1,5°C".