Se si potessero quantificare tutte le parole spese in questi ultimi anni a proposito di inquinamento ambientale e su come salvare la terra, probabilmente verrebbe fuori un numero con una vagonata di zeri. Il problema di fondo, tuttavia, è che alla quantità smisurata di parole spese in difesa dell’ambiente non corrisponde uno sforzo altrettanto importante per passare ai fatti.
Negli ultimi periodi, il fenomeno Greta Thumberg sta finalmente smuovendo le coscienze, ma la sensazione è che sarebbe stato un ennesimo appello caduto nel vuoto, se non fosse che il nostro mondo sta realmente correndo un grave pericolo.
In queste righe proverò a darti qualche informazione in più su come ridurre l’inquinamento ambientale, senza il solito sermone paternalistico, bensì fornendo dei suggerimenti per rendere il tuo stesso comportamento più “eco friendly”.
Le varie tipologie di inquinamento [da ridurre]
Prima di tirarci su le maniche e capire cosa fare, è opportuno a mio avviso spiegare più approfonditamente il concetto di inquinamento e come poterlo ridurlo tutti assieme. Questo perché, nella realtà, esistono purtroppo diversi modi di inquinare, e di molti di essi ignoriamo perfino l’esistenza.
Proviamo quindi a capire quali sono anzitutto le varie tipologie di inquinamento che, sommate, danno vita a quello ambientale. Noterai che molti di questi inquinamenti sono in qualche modo intrecciati fra loro: questo perché la vita, sul nostro pianeta, è collegata nei suoi vari elementi in modo ciclico.
Inquinamento termico
Quello termico è una forma di inquinamento che prevede l’innalzamento delle temperature al di sopra della soglia standard, che finisce per modificare un intero ecosistema.
I ghiacciai che si sciolgono al Polo Nord ti dicono qualcosa? Esatto, quello è l’inquinamento termico, quello che però noi tutti conosciamo principalmente con il nome “riscaldamento globale”. L’inquinamento termico è quello più presente nelle nostre vite, che già oggi le ha in qualche modo cambiate: pensa all’ormai inesistente alternanza delle stagioni.
Inquinamento acustico
Se vivi in una grande città, il concetto di inquinamento acustico ti è sicuramente familiare. Si tratta di suoni con una quantità di decibel superiori a quelli che un ambiente può tollerare, e che alla lunga possono danneggiare le forme di vita e l’ambiente stesso.
Hai presente quando al semaforo pigi su quel clacson? Oppure tutte quelle volte che urli così forte da farti sentire perfino dal tuo vicino? Possono sembrarti banalità, ma anche queste sono forme di inquinamento acustico. Proviamo quindi tutti insieme ad abbassare i toni, proprio nel senso letterale del termine.
Inquinamento elettromagnetico
Un tipo di inquinamento su cui ancora oggi molti studiosi disquisiscono è quello elettromagnetico. Hai presente quando senti le polemiche circa la presunta pericolosità del 5G? Ecco, i sostenitori della tesi, secondo il cui il 5G sarebbe dannoso, parlano proprio di inquinamento elettromagnetico.
Il fatto che il 5G possa essere così dannoso è in realtà ancora tutto da dimostrare, ma il fatto che alcuni strumenti come antenne, radio e smartphone, dotati tutti di apparecchi per la ricezione che sfruttano campi elettromagnetici, possano causare danni alla salute è un dato di fatto.
La sentenza numero 17438/2012 della Corte di Cassazione ha confermato che l’uso prolungato del cellulare per lavoro può dar vita a una malattia professionale. Il caso in esame riguardava un lavoratore che, usando il cellulare per 5 ore al giorno, aveva purtroppo avuto un tumore al cervello, e i vari studi scientifici e giuridici avevano confermato il nesso.
Fortunatamente, le nuove tecnologie stanno lavorando per una progressiva diminuzione dell’inquinamento elettromagnetico, ma a oggi è un problema assolutamente presente nella vita di tutti noi.
Inquinamento atmosferico
Altro inquinamento molto “mainstream” è quello atmosferico, che indica tutti quei casi in cui vengono diffusi nell’atmosfera gas e polveri sottili in quantità elevatissime.
È la problematica che riguarda evidentemente le grandi aree urbane, dove il mix di industrie, traffico e impianti di riscaldamento crea il famigerato smog. L’eccessiva esposizione di soggetti ad ambienti del genere provoca non solo danni all’apparato cardiocircolatorio, ma sempre più spesso può sfociare in patologie oncologiche.
L’inquinamento negli anni è stato combattuto con le ZTL e le targhe alterne, ma è evidente che non è assolutamente sufficiente. L’introduzione di tecnologie più green, come le auto elettriche e gli impianti di riscaldamento a pannelli solari, sta offrendo alla civiltà moderna una prima soluzione circa l’inquinamento atmosferico, ma occorrerebbero maggiori incentivi affinché i cittadini possano rottamare i vecchi veicoli e gli impianti obsoleti in favore di soluzioni più sostenibili.
Inquinamento marino
Questo tipo di inquinamento, da grande amante del mare quale sono, è quello che probabilmente mi fa arrabbiare di più. Si tratta di quei casi in cui nel mare vengono scaricate sostanze non biodegradabili, come metalli pesanti e scorie radioattive, che vengono per lo più dalle industrie chimiche.
Si tratta di veri e propri crimini, che però chissà come mai non vengono mai colti in fragrante. La conseguenza è un mare in cui è vietata la balneazione, dove muoiono inoltre tante specie marine. È fortuna che nei mari aperti e negli oceani le acque hanno un grande potere autodepurante, altrimenti a quest’ora avremmo sulla coscienza un danno ben maggiore.
Io vivo a pochi km dal mare, ma non posso farmi il bagno perché è vietata la balneazione a causa di questi atti criminali: dimmi tu se non mi devo arrabbiare!
Le città più inquinate al mondo
In queste righe ti guiderò in una delle classifiche più brutte che abbia mai letto, quella riguardante le città più inquinate al mondo. Al momento mi limiterò a presentartele, solo successivamente farò qualche considerazione a riguardo.
Il triste primato di città più inquinata al mondo spetta a Onitsha, in Nigeria. Per quelli che sono gli standard africani, infatti, questa città è molto industrializzata, e questo ha portato anche all’aumento del traffico, dove la quasi totalità dei motori è diesel, uno dei più inquinanti. Questa miscela “esplosiva” ha fatto sì che l’inquinamento dell’aria superasse di ben 30 volte il livello consentito rispetto agli standard nostrani.
Segue a ruota Onitsha Peshawar, in Pakistan. Per media nazionale in realtà sarebbe da menzionare l’intero Pakistan, che ha purtroppo diverse città inquinate, ma la peggiore di tutte è appunto Peshawar, con emissioni di diossido di carbonio a livelli spaventosi.
In questa deprecabile classifica la Cina è “solo” terza, e il podio non lo raggiunge nemmeno con Pechino, che nell’immaginario collettivo è la città più inquinata al mondo. La medaglia di argento (sporco) è di Linfen, che con le sue numerose industrie rappresenta perfettamente quello smodato sviluppo industriale senza regole della Cina degli ultimi anni.
Va detto per onestà intellettuale che il governo cinese ha finalmente capito la gravità della situazione e sta attuando diverse politiche green, ma prima di considerare il problema risolto ci vorranno numerosi decenni.
La quarta posizione di città più inquinata del mondo è di Chernobyl, è probabilmente non serve nemmeno spiegarti il perché. Quel maledetto 26 aprile 1986 l’intero mondo fu scosso dall’esplosione del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl, anche se la consapevolezza del disastro arrivò al mondo occidentale solo qualche settimana più tardi, a causa della politica omertosa dell’allora Unione Sovietica.
Chernobyl ha fatto capire al mondo quanto possa essere pericolosa l’energia nucleare, e se oggi sempre meno nazioni adottano questo tipo di energia è solo “grazie” agli effetti che ancora oggi mostra al mondo la città ucraina, che è fra l’altro pressoché disabitata proprio a causa dell’elevata radioattività.
Se vuoi saperne di più su quello che è accaduto a Chernobyl, ti consiglio l’omonima serie televisiva, che dal punto di vista narrativo è fantastica.
La classifica sarebbe ancora lunga, ma credo che sia più che sufficiente fermarsi alle prime quattro città. Sono centri urbani distanti centinaia di km dall’Italia, starai pensando, qui da noi problemi del genere non ce ne sono?
Premesso che nel paragrafo successivo ti parlerò anche delle città italiane più inquinate, e vedrai che c’è ben poco da stare allegri. Tuttavia, se pensi che la riduzione del tasso di inquinamento di una città dall’altro capo del mondo non sia anche un nostro problema, vuol dire che stai sottovalutando la situazione.
Così come lo scioglimento dei ghiacciai al Polo Nord innalza le acque e minaccia di sommergere le città di mare, così la qualità dell’aria di Linfen o Onitsha può avere effetti su di noi, dato che i venti che trasportano le polveri sottili non conoscono limiti geografici.
E se pensi che questa sia un’esagerazione, chiedi a chi nel 1986 era abbastanza grande per ricordare che qui in Italia, in quel periodo, a causa dell’esplosione di Chernobyl fu vietato il consumo di latte e insalata.
Le città più inquinate d’Italia
Secondo la periodica ricerca sull’argomento di Legambiente, a oggi ci sono ben 35 capoluoghi di provincia in Italia che superano quotidianamente i limiti giornalieri per le polveri sottili, i famosi PM10.
Se pensi che in Italia abbiamo 109 capo
luoghi di provincia, capisci subito che oltre il 32% dei maggiori centri urbani ha livelli di inquinamento atmosferico preoccupanti, che meritano di essere ridotti. I dati di Legambiente dimostrano che
la situazione più preoccupante è nel Nord Italia, a causa dell’elevata concentrazione di industrie nella parte più produttiva del nostro Paese.
La maglia nera spetta a Torino, seguita da Milano, Padova, Rovigo, Venezia e Treviso. Al sud la città più inquinata risulta essere Avellino, seguita da Frosinone, Napoli e Bari. Ovviamente, anche qui il campanilismo centra poco o niente: se al Nord ci sono le città più inquinate d’Italia, al sud i problemi relativi alla Terra dei Fuochi e dell’ex Ilva di Taranto non fanno dormire sonni tranquilli.
Anche qui da noi, quindi, l’incuria e l’avidità dell’uomo sta facendo danni inenarrabili. Queste righe non vogliono tuttavia essere una “chiamata alle armi”, nel senso che non pretendo che faccia ogni giorno un “Friday for Future” in stile Greta Thumberg, anche perché devono essere i governi dei vari paesi a darsi una mossa.
Questo ovviamente non significa che noi cittadini non abbiamo responsabilità, anzi: se da parte nostra ci fossero comportamenti ben più attenti alla salute dell’ambiente che ci circonda, potremmo realmente risolvere il problema.
Come fare?
Nelle prossime righe qualche suggerimento te lo offro volentieri.
6 consigli per ridurre il nostro impatto ambientale?
Finora mi sono tenuto sull’ambito teorico, perché volevo fornirti quante più informazioni possibili per farti rendere conto della gravità del problema.
Ora che hai maggior consapevolezza circa i disastri che stiamo facendo sulla Terra, voglio proporti un approccio propositivo al problema, fornendoti una serie di consigli al fine di modificare qualche tua brutta abitudine in favore di un regime di vita più ecocompatibile.
Se hai dei figli, sappi che seguire queste dritte ti aiuterà a lasciar loro un mondo migliore.
Sostituzione delle vecchie lampadine
La prima cosa che potresti fare, ad esempio, è passarti a rassegna tutte le lampadine che hai in casa e verificare quali sono obsolete. Sostituendo le vecchie lampadine con quelle a risparmio energetico, aiuti a consumare meno energia. Senza contare che ne può beneficiare anche la tua bolletta, con un risparmio annuo di svariati euro.
Spegnere i dispositivi elettronici
Quando in TV non trasmettono programmi che ti piacciono, oppure se tua moglie ti chiama perché devi aiutarla in qualche faccenda di casa, ricordati di spegnere il televisore. Anzi, prova a spegnerlo quante più volte possibili, magari sostituendolo con un buon libro, che leggere non ha mai fatto male a nessuno. Spegnere tutti gli apparecchi elettronici è un altro modo per consumare meno energia elettrica e risparmiare sulla bolletta.
La gestione del riscaldamento
Lo sai che si può stare al caldo in casa anche se non si imposti il termostato sulla modalità “Tropici”? La temperatura ideale del termostato è di 20 gradi, e se hai proprio freddo metti un maglione in più addosso. Inoltre, qualora i tuoi infissi siano da sostituire, approfitta degli incentivi statali: con delle porte e finestre di ultima generazione puoi avere un eccezionale isolamento termico, con altro risparmio sulla bolletta.
Prediligi i programmi a basso impatto energetico
Che si tratti di lavatrice, lavastoviglie, frigo o altri elettrodomestici, tutti ormai vantano una modalità “eco”, ovvero un’impostazione che permette al prodotto di consumare il meno possibile. Non lasciarti ingannare dalle apparenze: anche se i programmi Eco, nel caso di lavatrici e lavastoviglie, ci impiegano più tempo per portare a compimento il proprio lavoro, consumano meno elettricità, acqua, e assicurano stoviglie e capi perfettamente puliti.
Prediligi i mezzi pubblici
Sono consapevole del fatto che i mezzi pubblici in Italia non siano il top, ma se puoi preferiscili all’auto. Prendi il tuo veicolo solo nei casi di necessità, e usa metro e autobus per il lavoro o le tue faccende quotidiane. In fondo sui mezzi si possono conoscere tante persone, scambiare quattro chiacchiere, il tutto mentre giri in una città dove si respira un po’ di più.
Prenditi delle piante in casa e in ufficio
Lo sapevi che le piante, oltre ad abbellire casa, sono in grado di assorbire i gas nocivi prodotti dai monitori dei nostri PC? Anche gli alberi sono antismog! In particolare, la dracena, i ficus e l’edera sono le piante da appartamento più adatte allo scopo, quindi prendine qualcuna in casa e in ufficio, i tuoi ambienti ringrazieranno.
Conclusioni
Ho una figlia, si chiama Gaia. Come saprai, nella mitologia greca Gaia era la divinità primordiale, quelle che rappresentava la Terra. Ho scelto questo nome perché, oltre ovviamente a piacermi, è un modo per ricordarmi che devo lasciare un mondo possibilmente migliore di quello che ho trovato io.
Fortunatamente, ho scoperto che non devo essere un novello “Che Guevara”, né devo necessariamente trasformarmi in un attivista green per ridurre l’inquinamento ambientale.
Effettuo la raccolta differenziata con estrema attenzione, accendo la televisione solo quando devo realmente guardarla, utilizzo tutti i programmi Eco nei miei elettrodomestici e consumo prevalentemente alimenti di stagione e/o a km zero.
A rifletterci, non è che sto sollevando un automobile con le mie sole forze, né devo fare chissà che sforzi titanici: quelli che compio sono piccoli gesti, che fra l’altro oggi eseguo anche in maniera meccanica, per pura abitudine.
Se anche tu riuscirai, con questi miei consigli, a rendere queste semplici azioni tue abitudini, il mondo già a quel punto sarà un posto migliore.